We Are Medil MAGAZINE – Intervista alla Dott.ssa Marisa Varricchio, Chief Financial Officer dell’Impresa consorziata IMEVA

Imeva è leader europeo nella progettazione e nella produzione di sistemi di sicurezza stradale per il settore dei trasporti e nei grandi progetti infrastrutturali. La sua storia è ricca di evoluzioni e ha contribuito, in oltre 50 anni, a rendere più sicure le strade e i servizi infrastrutturali.

Con l’entrata nel Consorzio Stabile Medil questo contributo si è ulteriormente incrementato e in questo numero di fine anno abbiamo voluto renderLe omaggio attraverso un’intervista fatta alla Dott.ssa Marisa Varricchio, Chief Financial Officer Imeva.

1. Dott.ssa oggi Imeva è azienda numero uno nel panorama nazionale nei riguardi della progettazione, produzione e installazione di sistemi di sicurezza stradale per il settore dei trasporti e nei grandi progetti infrastrutturali; come nasce questa leadership e quali sono state le tappe più importanti che hanno portato a questo risultato eccezionale?

La storia Imeva parte dal 1968 ad opera del suo fondatore Comm. Pellegrino Varricchio, già imprenditore da più di 30 anni nel settore elettrico, quale costruttore di importanti impianti aerei e sotterranei per la elettrificazione di territori sprovvisti di energia elettrica. Impresa di fiducia dell’allora SEDAC, poi diventata ENEL.

Pur continuando questa attività, Pellegrino, con la sua mente vulcanica fa nascere un’altra azienda a cui attribuisce il nome di I.ME.VA (Industria Meccanica Varricchio) che viene indirizzata nel vasto settore della carpenteria metallica ottenendo buoni risultati. Questo successo fornisce nuova linfa alla mente di Pellegrino che, sempre molto attento alle dinamiche del mercato, si propone di spingere l’azienda nella produzione di manufatti complementari per l’edilizia stradale.

La IMEVA negli anni ’70 diventa SPA, con l’ingresso al suo interno dei soli germani Marisa, Angelo e Pietro, e si impone quale industria protagonista nelle opere di sicurezza passiva stradale, raggiungendo un importante sviluppo delle sue attività. La produzione di condotte portanti in acciaio, muri paramassi, recinzioni stradali e tubi corrugati per drenaggio, completano l’offerta produttiva interamente volta all’edilizia stradale con un denominatore comune: LA SICUREZZA, sia essa di cantiere o stradale.

Siamo negli anni 80, l’economia del paese cresce e con essa il traffico stradale, caratterizzato da automobili evolute sia in tecnologia che prestazionali e questo porta ad un incremento di incidenti stradali. Questi naturali fenomeni di mercato non sfuggono all’attenzione di IMEVA che investe importanti cifre in ricerca e sviluppo ed in innumerevoli prove di crash per lo studio di un sistema capace di contenere sia i bisonti della strada sia le piccole vetture con danni ridotti ai passeggeri: nasce la barriera a tre onde, ancora oggi il più innovativo guardrail nel mercato. Gli anni 90 vedono crescere la barriera in cemento o New Jersey che viene installata come elemento spartitraffico in alcune importanti arterie autostradali italiane.

La competizione tra New Jersey e Guardrails, dura soltanto pochi anni soprattutto perché le normative Europee (in particolare la EN 1317) iniziano a porre l’attenzione non solo al contenimento ma anche alla tutela dei passeggeri, obiettivi meglio raggiungibili con l’acciaio rispetto al cemento. Siamo al cambio del secolo …anno 2000, IMEVA trasferisce la sua attività nel nuovo stabilimento sito nella zona industriale ponte Valentino in Benevento. L’azienda non ha solo voglia di esistere ma vuole crescere sempre di più e bene. A tale fine continua a migliorare la propria filosofia di ricerca, sviluppo e produzione; continua a migliorare l’ufficio tecnico e di progettazione dotandolo di modernissimi sistemi allo scopo di soddisfare le più disparate richieste della clientela, realizzando non solo calcoli, ma generando progetti tramite sistemi innovativi, anche grazie all’apporto di personale adeguatamente preparato. Il dinamismo dell’estesa rete commerciale in Italia ed all’estero costituisce parte vitale dell’azienda e consente di recepire gli importanti segnali che continuamente provengono dal mercato.

2. Come vede il futuro dell’azienda nel suo sviluppo sia nel mercato nazionale che quello Internazionale, dove oramai da anni siete in via di sviluppo e state consolidando la vostra posizione?

Imeva sta potenziando innanzitutto la propria organizzazione commerciale attraverso l’inserimento di risorse qualificate e di elevato spessore umano e professionale. La scelta di partner strategici nelle varie aree, soprattutto all’estero, sta generando opportunità nuove di business, in aree anche molto remote in linea con il Piano strategico di crescita che la nostra Direzione ha recentemente varato.

Con il supporto, inoltre, di nuove competenze specialistiche nell’area dell’engineering, Imeva vuole fornire a tutti i propri clienti in Italia e nel mondo il supporto necessario per affrontare progetti nuovi anche molto complessi nel mondo delle infrastrutture. Imeva è quindi sinonimo di qualità e affidabilità per tutti i propri clienti.

3. Cosa ha spinto una società come Imeva ad aderire al Consorzio Stabile Medil?

Imeva ha intravisto fin da subito il potenziale offerto dalla missione strategica del Consorzio. La scelta è stata subito premiata con una collaborazione fattiva, sempre vicina alle mutate esigenze dei clienti che richiedono partner qualificati e strutturati.

“Medil rappresenta quindi un validissimo punto di riferimento in Italia anche grazie alla collaborazione di tutte le aziende consorziate con cui proficuamente collaboriamo.”

4. Quale è la sua percezione nei riguardi del futuro dell’Italia, anche alla luce dei fondi previsti nel Piano Nazionale di Ripresa e resilienza PNRR?

Il PNRR rappresenta un’opportunità imperdibile di sviluppo, investimenti e riforme il cui scopo è quello di riprendere un percorso di crescita economica sostenibile e duraturo, rimuovendo gli ostacoli causati dalle crisi economiche e finanziarie, ma essenzialmente dalla crisi pandemica che hanno bloccato la crescita italiana negli ultimi decenni.

È certamente un documento di fondamentale importanza per il futuro dell’Italia, per la enormità di risorse finanziarie di cui l’Italia potrà disporre e gestire. Tenendo conto che alle risorse vere e proprie del PNRR si sommano quelle rivenienti dal REACT-EU e del FONDO COMPLEMENTARE, si potrà disporre di ben 248 miliardi di euro.

Il piano si sviluppa lungo sei importanti missioni:

• Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura;

• Istruzione e ricerca;

• Rivoluzione verde e transizione ecologica;

• Inclusione e coesione;

• Infrastrutture per una mobilità sostenibile;

• Salute;

e prevede un ambizioso programma di riforme, per facilitare la fase di attuazione e più in generale contribuire alla modernizzazione del Paese e rendere il contesto economico più favorevole allo sviluppo di attività di impresa.

Si stima che nel 2026 anno di conclusione del Piano, il prodotto interno lordo, sarà di almeno il 3,6%, più alto rispetto all’andamento tendenziale ed alla occupazione di quasi 3 punti percentuali.

Preoccupazione:
Data l’entità e la complessità del PIANO, ad evitare che il documento si trasformi in libro dei sogni, mi chiedo: sarà il nostro Governo in grado di utilizzare in maniera ottimale, corretta e nei tempi imposti tutti i fondi disponibili?

Confidiamo nella grande capacità organizzativa e nella determinazione del nostro stimato Presidente Draghi.

5. Imeva come abbiamo già detto è una grande realtà riconosciuta sia in Italia che all’estero, quali sono le principali differenze che ha riscontrato fuori dai confini nazionali e che non hanno permesso negli anni scorsi di vedere la nostra nazione come un paese moderno nei riguardi delle infrastrutture?

Come spesso accade, scontiamo una reputazione del nostro “sistema paese” poco rassicurante. Essere ambasciatori italiani all’estero significa anche poter contare, infatti, sul supporto di Governi stabili, affidabili e rassicuranti sia per gli investitori pubblici sia per quelli privati. Il nostro riconoscimento deve necessariamente passare attraverso una costante attività di vicinanza ai clienti anche in aree molto remote e molto differenti dal punto di vista culturale e sociale. Imeva è sempre stata portatrice di un “saper fare” concreto, corretto e puntuale che ha sempre contraddistinto le relazioni commerciali e di fornitura nei vari paesi.

Una rinnovata brand reputation come “sistema paese”, ben sostenuto da politiche espansive nel commercio internazionale e nella cooperazione tra paesi, sarà il miglior modo per ribadire la superiore qualità della nostra progettazione nel mondo infrastrutturale.

Dott.ssa Marisa Varricchio,
Chief Financial Officer Imeva

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