Lo Split Payment e il Consorzio Stabile Medil

Dal meccanismo IVA della Legge di Stabilità 2015 alla gestione dei rimborsi, tra reverse charge e previsioni di abolizione nel 2026.

Lo Split Payment, introdotto dalla Legge di Stabilità 2015, prevede che l’IVA addebitata dal fornitore in fattura, per gli acquisti di beni e servizi effettuati dalle pubbliche amministrazioni, venga versata direttamente all’erario dall’amministrazione acquirente e non più dal fornitore.

Tra gli enti inclusi nella nuova modalità di versamento dell’IVA rientrano lo Stato e i suoi organi, gli enti pubblici territoriali, le Camere di Commercio, gli istituti universitari, le aziende sanitarie locali e gli enti pubblici di previdenza, come l’INPS.

Lo Split Payment ha avuto un impatto significativo sugli aspetti finanziari e operativi del Consorzio Stabile Medil.
Per comprenderne il funzionamento è necessario spiegare il meccanismo di fatturazione adottato dal Consorzio e dalle imprese socie.

Per ogni appalto aggiudicato, il Consorzio fattura i corrispettivi maturati alle stazioni appaltanti (quasi sempre enti pubblici) in regime di Split Payment (ex art. 17-ter), mentre riceve dalle aziende consorziate fatture con applicazione dell’IVA in regime ordinario.

Questo avviene perché l’art. 17, comma 6, lett. a-quater, stabilisce che, nel caso in cui un consorzio aggiudicatario di appalti pubblici emetta fattura alla stazione appaltante applicando lo “Split Payment”, le imprese consorziate fatturano a loro volta le prestazioni al Consorzio con inversione contabile (“reverse charge”) ai sensi dell’art. 17-ter.

La norma prevede inoltre che tale meccanismo sia subordinato all’autorizzazione da parte del Consiglio dell’Unione Europea per una deroga ai sensi dell’art. 395 della Direttiva 2006/112/CE.

Poiché tale autorizzazione non è mai stata emanata, il Consorzio Stabile Medil continua a fatturare in Split Payment e a ricevere fatture dai consorziati con IVA ordinaria.

Questa dinamica comporta per il Consorzio liquidazioni IVA costantemente a credito.

Per far fronte al mancato incasso dell’IVA dalle stazioni appaltanti e, al contempo, pagare le fatture dei consorziati comprensive di imposta, il Consorzio presenta richieste di rimborso IVA con cadenza trimestrale.

Per accelerare i tempi di erogazione, invia il modello IVA TR il primo giorno utile senza attendere la scadenza.

Ad esempio, per il primo trimestre 2025, il modello IVA TR andava trasmesso entro il 30 aprile 2025; il Consorzio ha presentato la richiesta già il 16 aprile, primo giorno utile, per includere nella liquidazione IVA anche tutte le fatture datate aprile e ricevute dal Sistema di Intersacmbio entro il 15 aprile 2025.

Dal 1° luglio 2025 lo Split Payment non si applica più alle società quotate in borsa e, secondo le disposizioni attuali, dal 30 giugno 2026 dovrebbe cessare completamente, semplificando la gestione dei flussi finanziari per le imprese.

 

Dott. ssa Lucia Rosella
Consulente del lavoro MEDIL SCpA

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